MUSEI POST-DIGITALI
Una dimensione immersiva per l’apprendimento
Applicazioni:
Nel corso degli ultimi decenni, il modo di concepire i musei è profondamente cambiato. Da luoghi dedicati esclusivamente alla conservazione e alla presentazione di opere d’arte e oggetti storici, i musei si sono trasformati in spazi vivi e dinamici, dove il visitatore non è più un osservatore passivo, ma diventa il protagonista di un’esperienza coinvolgente. Questo cambiamento riflette una nuova concezione dell’apprendimento, che non si limita più alla trasmissione di informazioni, ma si focalizza sull’esperienza diretta e sul divertimento. In questo articolo esploreremo come i musei interattivi ed immersivi stiano ridefinendo il modo in cui il pubblico si relaziona con la cultura e la conoscenza.
Proprio questa evoluzione del concetto di esperienza museale ha portato la possibilità di uscire dagli spazi canonici dei musei dando a qualsiasi realtà la possibilità di costruire un percorso immersivo didattico di rilievo e valore. Oggi i “musei” possono essere creati ovunque, o meglio, il museo oggi non è più quello di un tempo, ma si è evoluto in uno spazio dove poter vivere un’esperienza formativa memorabile legata ad approfondimenti sensoriali e meravigliose installazioni.
Mostra temporanea “Magister Canova”. Realizzata da DrawLight e prodotta da Cose Belle d’Italia Digital Enteratainment. Scuola Grande della Misericordia – Venezia, 2018.]
Dai musei tradizionali ai musei immersivi: un nuovo paradigma
Per molti, il museo tradizionale evoca immagini di lunghe gallerie silenziose, dove gli oggetti sono esposti in teche di vetro accompagnati da didascalie dettagliate. Questo modello, pur essendo fondamentale per la conservazione del patrimonio culturale, spesso non riesce a coinvolgere pienamente i visitatori. La distanza fisica ed emotiva tra il pubblico e gli oggetti esposti può generare un senso di estraneità e, talvolta, persino di noia.
I musei immersivi rompono questa barriera, trasformando il visitatore in un attore attivo e partecipe. Non si tratta più di contemplare un’opera da lontano, ma di entrare in contatto diretto con essa, attraverso esperienze interattive che coinvolgono non solo la vista, ma anche gli altri sensi, compresi il senso cinestetico e la propriocezione . Quest’ultima, ovvero la percezione del proprio corpo nello spazio, è fondamentale nelle esperienze immersive per trasportare i visitatori all’interno di altri mondi e altre epoche, creando così una forte connessione tra il visitatore e il contenuto.
Questa evoluzione riflette anche un cambiamento nell’educazione. Così come nelle scuole moderne si supera il tradizionale modello trasmissivo in favore di un apprendimento attivo e partecipativo, i musei adottano logiche che favoriscono la scoperta autonoma e la costruzione personale del sapere.
Mostra temporanea “Massimiliano e Manet. Un incontro multimediale”. Realizzata da DrawLight e prodotta da Civita Tre Venezie e Villaggio Globale international. Castello di Miramare – Trieste, 2018.]
L’Esperienza Immersiva: il cuore della progettazione
Il cuore di un museo immersivo è l’esperienza del visitatore. Progettare per l’immersione significa creare un ambiente che stimoli il coinvolgimento emotivo, sensoriale e cognitivo. Questo approccio non riguarda solo l’uso della tecnologia, ma un ripensamento complessivo di come i contenuti culturali vengono presentati e vissuti.
Un elemento fondamentale è il coinvolgimento multisensoriale. La vista è certamente il senso predominante in un museo, ma il coinvolgimento degli altri sensi, in particolare di udito, tatto e olfatto, può ridurre il ruolo della corteccia orbitofrontale, permettendo agli stimoli di raggiungere direttamente l’amigdala, una struttura chiave nella generazione delle risposte emotive. Questo approccio non solo rende l’apprendimento più efficace, ma arricchisce anche la profondità dell’esperienza vissuta.
Attraverso i sensi è possibile generare sensazioni di meraviglia e stupore, che giocano un ruolo fondamentale nel catturare e mantenere alta l’attenzione del visitatore. Queste emozioni sono strumenti potenti per coinvolgere il pubblico in modo diretto, permettendo di evitare la cosiddetta museum fatigue, un fenomeno comune nei musei tradizionali in cui il visitatore, sovraccaricato da informazioni e stimoli ripetitivi, perde interesse e attenzione.
Inoltre, tramite installazioni interattive all’interno del museo è possibile stimolare il pensiero critico e la rielaborazione personale. Attraverso giochi, enigmi e scelte interattive, il visitatore è chiamato a riflettere e a costruire il proprio percorso di conoscenza. Questo tipo di esperienza non solo arricchisce la comprensione, ma favorisce anche una maggiore memorizzazione delle informazioni apprese.
Podere Ema Immersive Winery. Percorso immersivo sensoriale realizzato da DrawLight per Podere Ema. Bagno a Ripoli – Firenze, 2024.]
Il gioco come strumento educativo
Il gioco è uno degli strumenti più potenti per facilitare l’apprendimento nei musei immersivi. Giocare significa esplorare, sperimentare e apprendere in modo naturale e spontaneo. Nei musei, il gioco può assumere molte forme: dall’uso di meccaniche ludiche per stimolare la curiosità, a veri e propri giochi interattivi che trasformano la visita in un’avventura educativa.
L’aspetto ludico è particolarmente efficace perché stimola il coinvolgimento attivo e la motivazione intrinseca. Quando ci si diverte, il cervello rilascia dopamina, una sostanza chimica che facilita i processi di apprendimento e memorizzazione. Inoltre, il gioco consente di affrontare temi complessi in modo accessibile e di personalizzare l’esperienza in base agli interessi e alle competenze del visitatore.
Questa dimensione ludica è particolarmente preziosa per coinvolgere i bambini e i giovani, ma è altrettanto efficace con gli adulti. Tutti, indipendentemente dall’età, possono trarre beneficio da un’esperienza che combina divertimento e apprendimento.
Mostra temporanea “Magister Canova”. Realizzata da DrawLight e prodotta da Cose Belle d’Italia Digital Enteratainment. Scuola Grande della Misericordia – Venezia, 2018.]
Perchè realizzare un museo immersivo:
Un museo immersivo e interattivo rappresenta un’opportunità unica per aziende, enti e fondazioni. Ecco i principali vantaggi:
Vantaggio di Comunicazione: I musei immersivi permettono di raccontare storie in modo innovativo ed emozionante, rendendo il messaggio memorabile e coinvolgente per i visitatori.
Opportunità di Marketing: Un’esperienza immersiva attira un pubblico ampio e variegato, generando visibilità, condivisioni sui social media e un forte impatto mediatico.
Branding e Posizionamento: Realizzare un museo interattivo consente di posizionare il proprio brand come leader nell’innovazione, valorizzando l’identità aziendale e il legame con il pubblico.
Engagement del Pubblico: Le esperienze multisensoriali e interattive favoriscono un coinvolgimento profondo, trasformando i visitatori in ambasciatori del brand o della missione culturale.
Valore Educativo: I musei interattivi promuovono la conoscenza attraverso il gioco, la scoperta e l’apprendimento esperienziale, offrendo un impatto positivo e duraturo
Conclusioni
I musei post-digitali, con le loro installazioni immersive e interattive, rappresentano una trasformazione nel modo di vivere la cultura. L’immersività e l’interattività offrono un accesso alla conoscenza che è al tempo stesso più inclusivo, emozionante e duraturo. Rivolgendosi ad un pubblico eterogeneo, favorendo una comprensione profonda attraverso il coinvolgimento dei sensi e stimolando le relazioni sociali, essi rappresentano il futuro del museo. Le installazioni immersive e interattive non solo arricchiscono l’offerta culturale, ma trasformano i musei in luoghi di apprendimento esperienziale, capaci di unire divertimento e sapere. Con il loro approccio innovativo, i musei immersivi e multimediali ci invitano a riscoprire il piacere della conoscenza attraverso esperienze indimenticabili, che lasciano un segno duraturo nella nostra memoria.
Giulia Lazzaretto
Creative Designer DrawLight
Davide Briganti
General Manager DrawLight
Alberto Gentilin
Project Leader DrawLight
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Bibliografia
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